Nel 1942 il governo giapponese imponeva la censura su Neve sottile, il romanzo che Jun’ichirō Tanizaki stava pubblicando a puntate su una rivista: nelle sue pagine la guerra, minacciosa e inarrestabile marea, suscitava nei personaggi sgomento e preoccupazione, non il fervore dell’allineamento. Tanizaki era ben lontano dall’urgenza degli eventi: nella storia di quattro sorelle di Osaka, degli equilibri e squilibri affettivi che giocano in seno alle famiglie, straordinaria è l’intensità dell’esperienza psicologica; mai il racconto si aggiusta nei limiti angusti di una cronaca. Ma c’è di più. Il confronto fra il modello occidentale e le antiche tradizioni nipponiche si fa materia e motivazione delle scelte, emblema dei destini personali. Neve sottile è il grande romanzo della maturità di Tanizaki: nelle sue pagine l’erotismo delle prime e delle ultime opere si arricchisce fino a una profonda ricognizione dell’esistenza umana.