“La primavera morbosa tristemente ha scacciato, / il lucido inverno, stagione dell’arte serena, / e nel mio essere che il cupo sangue governa / l’impotenza si stira in un lungo sbadiglio. Crepuscoli bianchi si scaldano sotto il mio cranio / che un ferreo cerchio stringe come un vecchio sepolcro, / ed erro triste, inseguendo un bel sogno vago / nei campi ove sfoggia Io sterminato germoglio.” CON IL TESTO ORIGINALE Sei convinto che un verso contribuisca al potente spettacolo del mondo? Assapora Zoom Poesia: piccole, preziose antologie di testi editi e inediti in eBook. Da gustare un verso alla volta.