Oltre ai suoi scritti di carattere estetico ci ha lasciato i suoi diari da sensibilissimo viaggiatore: dal Cairo a New York, da Parigi alla Grecia, fino alla Persia e all’India. Nella sua prosa evocativa, ma mai enfatica o dispersiva, egli ci racconta di steppe, deserti, storie millenarie, altipiani illuminati, giardini colmi di alberi da frutto e cupole azzurre risplendenti nel sole. Il suo sguardo lieve e preciso fu la risposta postbellica agli imperialismi e alle volontà nazionali, nella ricerca dell’incontro con l’alterità e le bellezze culturali del mondo. Persia mirabile è un diario di viaggio elegante e poetico dedicato a un paese mediorientale, oggi più che mai da rileggere