Il terzo caso dell'investigatore Lars M. Johansson Stoccolma 28 febbraio 1986, ore 23.20: uno sconosciuto spara alle spalle del Primo ministro Olof Palme e lo uccide. Un omicidio che lascia la Svezia sgomenta e scuote profondamente il mondo politico europeo, e non solo. Il colpevole non è mai stato trovato. Molti anni dopo, il capo della polizia nazionale Lars Martin Johansson decide che è arrivato il momento di dare finalmente un nome all’assassino del Primo ministro e di riprendere in esame le centinaia di chili di carta raccolte su un caso «vivisezionato, smembrato e analizzato minuziosamente in tutti i suoi pezzi» per oltre vent’anni. Sostenuto dai suoi collaboratori più stretti, Lewin, Holt e Mattei, e nonostante il solito Bäckström, Johansson incredibilmente riuscirà a individuare una nuova pista, l’ennesima, ma alla fine della sua indagine avrà anche la conferma dell’inevitabile corruttibilità di chiunque si avvicina troppo al Potere. Paragonata all’opera di James Ellroy, la trilogia di Persson prende a spunto una delle più enigmatiche inchieste del dopoguerra, che ha coinvolto polizia e Servizi segreti di gran parte dei paesi occidentali e dell’ex Unione Sovietica, per sviscerare la rete di intrighi di un lungo periodo della nostra storia. Con l’indiscussa competenza e l’ironia che fanno di lui il maestro del giallo scandinavo, Persson tesse una trama dai risvolti sensazionali, fornendo una teoria che potrebbe decisamente avvicinarsi alla verità.