Dopo aver conquistato nel maggio del 2015 la città siriana di Palmira, conosciuta come la «Venezia di sabbia» per le sue straordinarie bellezze artistiche, i miliziani dell’Isis intraprendono un’imponente campagna di distruzione di una delle più preziose aree archeologiche del mondo. La notizia fa immediatamente scalpore, e la barbarie raggiunge il culmine con la decapitazione di Khaled al-Asaad, il responsabile del sito che ha eroicamente tentato di difendere quell’inestimabile patrimonio. A distanza di quasi un anno, la città è stata finalmente liberata da quella furia devastatrice, ma resta esposta alle devastazioni di una feroce guerra tra fazioni. Ma perché l’arte è il nemico dei nuovi terroristi? E perché proprio Palmira? Nel suo magistrale racconto, Paul Veyne ripercorre la storia di questo nodo urbano dove si sono succeduti popoli e civiltà e che fu teatro della illuminata corte della mitica regina Zenobia, firmando un commovente manifesto di rivendicazione dei valori della convivenza e del multiculturalismo.