Il volume è una ricca raccolta di testi (editi e non), interviste e discorsi politici dello statista scomparso nel 2007. Si articola in cinque sezioni, che rappresentano altrettanti filoni del mondo politico andreattiano - Il mio partito, Democrazia, sistema politico, riforme istituzionali, La questione morale, Mercato, regole, laicità, I grandi scontri - ognuna delle quali è aperta da una Guida alla lettura firmata dai curatori, e contiene anche sette audio e un'ampia documentazione fotografica.
Raccontare l’Andreatta politico significa ripercorrere il pensiero e l’azione di un gigante della nostra storia repubblicana, di un uomo delle istituzioni innanzitutto, ma anche di un uomo di partito. E di battaglie. Perché quella di Nino Andreatta è una storia politica forte e piena, molto più forte e più piena di quanto le definizioni un po’ pigre e stereotipate di “economista dc” o “professore prestato alla politica” lascino intendere. Andreatta fu politico vero, convintamente democristiano, esponente di rilievo della Sinistra DC, e altrettanto convintamente critico di un partito – e “dei” partiti – che avrebbe voluto migliore e di cui avvertì e denunciò con largo anticipo l’affievolirsi della tensione etica, così come avvertì e denunciò gli scricchiolii di un intero sistema di potere prima che arrivasse l’uragano. E dopo l’uragano fu uno dei principali punti di riferimento di fronte a una politica che aveva smarrito se stessa e che rischiava di essere travolta dalle sue stesse macerie, rifondatore del PPI, di cui volle marcare la forte discontinuità con la DC e che guidò da capogruppo alla Camera in una opposizione inflessibile al Governo Berlusconi, fino al suo rovesciamento, alla rottura con Rocco Buttiglione e alla scelta di Romano Prodi e dell’Ulivo.