1861, Virginia. La Guerra civile infuria e nel salotto di Augustus Clement, dove un tempo la moglie riceveva gli ospiti, ora sono accampati i feriti delle truppe unioniste. Accovacciato in un angolo c’è anche il cappellano March, che si perde nei ricordi di una notte di vent’anni prima quando, ancora venditore ambulante, era stato ospite di Augustus e aveva scoperto i baci e le carezze di Grace, la bella schiava di colore dei Clement. Per scacciare il turbamento di quella primavera, il cappellano estrae dalla tasca un piccolo involto di seta con un riccio biondo, un ciuffo nero, un ricciolo castano: le ciocche dei capelli di Amy, Beth e Meg, le sue figlie, le sue piccole donne lontane… Geraldine Brooks rivolge un doppio omaggio a Piccole donne. Da un lato narra quello che nel celebre libro della Alcott è taciuto (l’anno che Mr. March trascorse in guerra) e, dall’altro, modella la figura di quest’ultimo su quella del padre vero della Alcott, Bronson Alcott, uno dei grandi esponenti dell’idealismo americano del XIX secolo con Emerson e Thoreau. «Chi ha amato Piccole donne qui ritrova gli episodi ‘taciuti’ nel romanzo della Alcott». la Repubblica «Raffinato gioco letterario, ma anche indagine sentita e partecipata, March si fa leggere come una storia dotata di verità umana». Famiglia Cristiana «L’autrice ha amato così tanto Piccole donne che ha voluto rendergli omaggio così». Donna Moderna