Lo scrittore e saggista inglese Sebastian Faulks ha descritto in modo persuasivo l’esperienza donata da un libro della Fitzgerald: «Leggere un romanzo di Penelope Fitzgerald è come salire su un’automobile per una corsa un po’ speciale. Ogni cosa è al massimo della qualità – il motore, la carrozzeria, gli interni, tutto vi dà un senso di affidamento. Poi, dopo qualche chilometro, qualcuno scaglia il volante fuori dal finestrino». L’impressione può estendersi immediatamente ai suoi racconti. Ne scrisse pochi preferendo la forma romanzo, composti per occasioni e riviste e questa raccolta, pubblicata postuma, li riunisce quasi tutti. Spesso, come scrive Masolino D’Amico nell’Introduzione, sembrano contenere un intero romanzo compresso, tanta è la ricchezza di temi e personaggi.