Il testo
Tutte le civiltà umane hanno sempre pensato che il mondo fosse fatto di Cielo sopra e Terra sotto. Tutte, eccetto una. Per i Greci la Terra era un sasso che galleggia nello spazio; sotto la Terra non c'era altra terra, né tartarughe, né le gigantesche colonne di cui parla la Bibbia. Come hanno fatto i Greci a comprendere che la Terra è sospesa nel nulla? Chi lo ha capito e come?
La rivoluzione scientifica moderna non sarebbe stata possibile senza l'intuizione di Anassimandro. Fu lui il primo a comprendere che la terra è un corpo che vaga, "galleggia", nello spazio: «una delle idee più audaci, rivoluzionarie e portentose dell'intera storia del pensiero umano», come l'ha definita Karl Popper. È questa la scintilla da cui prende forma ancora oggi la conoscenza. È di questa straordinaria rivoluzione scientifica, che ha aperto la strada a quelle di Copernico, Galileo, Newton e Einstein, della storia dell'uomo, della natura del pensiero scientifico, della sua capacità critica e ribelle, della forza con cui sovverte l'ordine delle cose e la nostra immagine del mondo, che ci parla il fisico Carlo Rovelli in Che cos'è la scienza. La rivoluzione di Anassimandro. «Prendendo spunto dalla rilettura di Anassimandro come primo scienziato», spiega Armando Massarenti, direttore della Collana, «Rovelli disegna una riflessione articolata e complessa sulla natura del pensiero scientifico, criticando frontalmente tanto il dogmatismo antiscientifico di chi pensa di essere depositario della verità, quanto il relativismo culturale oggi tanto di moda. In un periodo in cui ci sono segni di oscurantismo strisciante, egli ci offre una difesa vivace e appassionata della libertà del pensiero e il libro spazia sui grandi temi di scienza e democrazia, incertezza come base del sapere, polemica con il relativismo culturale, scienza e religione sono sollevati da quella straordinaria avventura aperta dal pensiero critico di Anassimandro».