Nel diritto parlamentare il ricorso al precedente è sempre stato assai frequente. Le norme codificate nei regolamenti parlamentari coprono solo una parte limitata dei casi che possono presentarsi nella vivace attività che si svolge nelle assemblee politiche. Nella Camera e nel Senato italiani, i precedenti hanno giocato un ruolo particolarmente significativo dopo i mutamenti registratisi nel sistema politico-istituzionale nel 1993. In parte ciò è dovuto al fatto che i regolamenti delle due Camere hanno subìto poche e limitate modifiche negli ultimi due decenni. In altra parte ciò deriva dalle profonde trasformazioni che si sono registrate sia nella forma di governo, sia nella forma di Stato, e che si sono riflesse anche, come era prevedibile, sul funzionamento delle assemblee parlamentari. Il volume, che raccoglie contributi sia di studiosi di diritto parlamentare, sia di funzionari della Camera e del Senato, si propone di offrire un panorama critico della questione, offrendo punti di vista anche assai diversi. Si tratta di un lavoro utile tanto nel caso in cui, nei prossimi anni, si avvii un percorso di riscrittura integrale dei regolamenti delle due Camere, quanto ove invece questi testi restino immutati, almeno nel loro impianto di fondo: nell’una come nell’altra ipotesi, infatti, sembra particolarmente avvertita l’esigenza di accompagnare i regolamenti vigenti con raccolte aggiornate e pubbliche dei precedenti, avvalendosi delle tante possibilità offerte dalle nuove tecnologie e dalle potenziate forme di pubblicità dei lavori parlamentari.