Corrispondente prima del "Time" e successivamente per l'"Independent", Robert Fisk si occupa di Medio Oriente da più di trent'anni, è stato cronista delle due guerre americane contro l'Iraq, di due guerre in Afghanistan e delle diverse fasi del conflitto israeliano-palestinese. Robert Fisk ha acquisito una chiara visione del mondo arabo vivendo a contatto con la gente dei paesi di cui scrive: per le strade e nelle case, in prima linea nelle trincee e nei covi dei guerriglieri. Nel novembre 2001 è sul confine afghano, quando viene assalito da un gruppo di profughi scampati alle bombe americane: rimane gravemente ferito ed è forse proprio questo incidente la molla che fa scattare in lui il desiderio di comprendere a fondo le ragioni di chi da sempre è vittima delle guerre che gli Stati Uniti - assieme ad altri paesi contribuiscono ad alimentare. Robert Fisk è convinto che i cronisti delle guerre in Medio Oriente, pur avendo documentato in modo molto competente i fatti, pur avendo riportato correttamente luoghi, personaggi, e tempi, abbiano tradito il loro impegno con lettori perché hanno mancato di chiarire il perché delle ingiustizie e degli orrori e soprattutto non abbiano saputo offrire un orizzonte morale e storico in cui inserire gli avvenimenti.