Il faraone è morto, presto raggiungerà il campo di giunchi dell’oltretomba. Vengono bruciati gli incensi e offerti i sacrifici, ma le sole lacrime sincere sono di Cleopatra. Sguardo fiero, capelli d’ebano e mente lucida come il dorso di uno scarabeo sacro, la figlia prediletta del dio-re vaga silenziosa per la dimora reale. Cresciuta tra le stanze della Grande Biblioteca di Alessandria col sogno di comparire, un giorno, in quei papiri, Cleopatra sa che è giunto il momento di regnare. Potrà farlo, tuttavia, solo se unita in matrimonio al fratello Tolomeo, giovane arrogante e crudele. Il giorno delle nozze le schiave la adornano di favolosi monili e nei corridoi sfilano coccodrilli e aironi. Tolomeo non la sfiora nemmeno con uno sguardo. Cleopatra si punge il dito con uno spillo e pensa soltanto che sarà regina. Lei sola ne è degna; lei che ha studiato il passato dell’Egitto; lei che, unica nella sua stirpe, ha imparato la lingua del popolo. Per la fertile terra di Osiride e Iside è il tempo dei tumulti fra opposte fazioni, mentre Roma, di là dal mare, la guarda come un banchetto a cui non è stata invitata. Ma Cleopatra non si lascia intimorire. Sa che l’Egitto ha bisogno di una guida, non di un tiranno. Una regina che sappia ascoltare, comprendere, parlare con i suoi sudditi e difenderli. E quando sente le grida di gioia del popolo al suo passaggio sul Nilo adorna del disco solare, ne ha la conferma: il destino del Regno è suo. Nulla potranno le trame di Tolomeo, nulla l’arrivo di Cesare, l’uomo forte di Roma che nelle mani della regina sarà solo una pedina del grande gioco di potere. O forse qualcosa di più. È tempo di ascoltare ancora una volta questa voce antica e modernissima, la voce di chi può dire con orgoglio: «Io sono Cleopatra».
Sono nata femmina e dea. Scriverò la mia storia. E un giorno sarà collocata in questa biblioteca, e tra mille anni la gente verrà qui a leggerla, per come si è svolta in ogni partico - lare. Mi vedranno, mi conosceranno come se avessero visitato la mia corte. Non lascerò che siano altri a interpretarmi.
«Il racconto originale e pieno di vita di una storia che sembrava nota. Splendido». The Times
«Ci sono luoghi magnifici, profumi inebrianti, oro e gloria nel racconto di Natasha Solomons, ma c’è anche la dura realtà della morte e di un sanguinoso tradimento, lenita dal balsamo prezioso dell’amicizia femminile». Daily Mail
«Con la dolcezza delle acque del Nilo, la prosa di Solomons lava via gli strati della Storia regalandoci la vera Cleopatra in tutta la sua fierezza e il suo prestigio». Luna McNamara