Avete mai provato a guardare gli uomini come se fossero donne?A valutarli in base alla loro avvenenza, all’età , alla freschezza, al sex appeal? Lidia Ravera l’ha fatto, tre volte alla settimana, in novecento battute, dal marzo del 2009, sul quotidiano l’Unità . Ha applicato uno sguardo implacabilmente «maschile» ai protagonisti della vita politica italiana.Niente di personale, nessuna vendetta, semmai un sottile intento pedagogico e una robusta passionecivile. Inevitabilmente, fra una pancetta e un riporto, fra uno sguardo rapace e un sorriso ambiguo, emergono i segnali della mutazione antropologica in corso, dalle risse televisive al mercato delle carni femminili, dalla miseria linguistica degli intercettati alla proliferazione dei corruttibili, il tutto commentato con divertita severità . Senza mai cadere nell’ovvio o nel volgare, con la precisione chirurgica della lingua letteraria.Lidia Ravera ha raggiunto la notorietà nel 1976 con Porci con le ali. È autrice di romanzi, saggi, sceneggiature.Tra le sue opere ricordiamo Sorelle (Mondadori, 1994), Maledetta gioventù (Mondadori, 1999), La festa è finita (Mondadori, 2002), Eterna ragazza (Rizzoli, 2006), Le seduzioni dell’inverno (Nottetempo, 2008), La guerra dei figli (Garzanti, 2009), A Stromboli (Laterza, 2010).