A maggio del 2017 Ted Conover, vincitore del National Book Critics Circle Award per la non-fiction e finalista al premio Pulitzer, si dirige in Colorado per abbracciare uno stile di vita rurale imperniato su due princìpi: vivere con poco e farlo sulla propria terra. Del resto, nella San Luis Valley tutto questo è ancora possibile: un lotto da cinque acri si può acquistare ad appena cinquemila dollari – e a volte anche a meno. Inizia così una storia che prosegue per quattro anni, durante i quali l’autore diventa parte di una comunità marginale e variegata: reduci di guerra affetti da disturbi post-traumatici; famiglie che istruiscono i figli a casa; persone consumate da dipendenze; omosessuali; afroamericani; patiti delle armi e della marijuana; individui afflitti da ansia sociale – gran parte dei quali rifugge la carità e si intestardisce sull’idea di autosufficienza, a volte fallendo.
Si tratta di gente che disprezza il governo (beneficiando però dei suoi sussidi) e che considera sacro il proprio spazio privato (ficcando però costantemente il naso in quello degli altri). Così, calato tra anime generose (ma sempre in guardia dai ladri) e in grado di tollerare lo squallore (pur apprezzando la bellezza), Conover traccia il ritratto accurato e compassionevole di una sottocultura vivida e misteriosa, popolata da uomini e donne con storie avvincenti, certamente degne di essere raccontate.