L'Antigone ebbe da subito un forte impatto sul pubblico per la sua originalità. Gli epigoni del mito dei Labdacidi, infatti, erano già stati trattati da Eschilo nei Sette a Tebe, ma solo Sofocle pose al centro del testo l'azione di Antigone. Egli costruì il dramma proprio intorno all'insanabile conflitto tra l'eroina e il sovrano Creonte sulla liceità di attribuire la stessa dignità di sepoltura a chi abbia combattuto a favore (Eteocle) o contro (il fratello Polinice) la propria città. Questo immortale capolavoro di Sofocle mette in scena lo scontro tra la morale pubblica e quella privata. E le vittime sono sempre gli esseri umani.
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