Può avere ancora efficacia la punizione come reazione a un reato? Se negli ultimi decenni ha prevalso una tendenza antiautoritaria e antirepressiva, incline a contestarne l'utilità anche in campo educativo, le forti ventate di populismo politico della nostra contemporaneità hanno alimentato pulsioni collettive, favorevoli a una concezione emotiva della punizione come vendetta pubblica. Ciò in totale contraddizione con quella "crisi della pena" che i giuristi non si stancano di denunciare, e con quella finalità educativa che ne connota la visione costituzionale. Questo libro pone domande, trasmettendo al lettore l'urgenza di modalità alternative alla punizione ed evidenziando gli aspetti contraddittori e paradossali di uno dei nodi più drammatici del vivere morale e civile.