Il secolo scorso ci ha abituati a credere che il mondo sia una nostra costruzione, una specie di “allucinazione collettiva”, mediata dalla storia dello sviluppo culturale dell’umanità. Inserendosi in un dibattito inaugurato in Italia da Maurizio Ferraris, Markus Gabriel – uno fra i più brillanti filosofi dell’ultima generazione apparsi sulla scena internazionale – argomenta contro questo orientamento in favore di un nuovo realismo, una sorta di ritorno alla verità, in cui i fatti esistono, senza che con ciò si sia fissato fin dal principio in cosa essi consistano. Traduzione di Simone L. Maestrone