In un tempo in cui tutto viene mercificato, in cui tutto tende a essere dematerializzato attraverso l’intelligenza artificiale, che ruolo può avere l’arte? In questo pamphlet, una sociologa e un’artista dialogano su arte, società, politica, cultura e femminile, rimettendo al centro l’atto creativo inteso sia come pratica di resistenza, sia come pratica della differenza e della relazione. L’arte diventa così una poetica dell’esperienza umana e posizionata, un fatto materico, incarnato e affettivo che apre alla dimensione dell’immaginario, del simbolico e del possibile. Inoltre, l’arte mira alla cura di sé e degli altri contro ogni tentativo di ridurla a mero strumento comunicativo del marketing.