Medusa è l'unica mortale in una famiglia di dèi. Crescendo insieme alle sorelle, presto si rende conto che è la sola a essere vulnerabile, accudita e protetta proprio per la sua fragilità. Questo la rende sensibile e piena di un ardore che gli immortali faticano a comprendere. Quando però, nel tempio di Atena, il desiderio spinge Poseidone a commettere un atto imperdonabile, la vita di Medusa viene stravolta per sempre. La dea, furiosa e oltraggiata, dirige la sua vendetta sull'innocente ragazza, trasformandola in una gorgone con i capelli di serpente e uno sguardo che tramuta in pietra chiunque osi incrociarlo. Inorridita dal proprio riflesso, Medusa non può più guardare ciò che ama senza distruggerlo, e si condanna a una vita di sofferenza, solitudine ed esilio. Almeno fino a quando Perseo non si imbarca in una fatidica impresa per aggiudicarsi la sua testa... Unendo l'arguzia a un'approfondita conoscenza dei classici, Natalie Haynes ci racconta la vita di una donna che viene ingiustamente punita: nelle pagine di questo romanzo, Medusa diventa un'eroina tragica, per la prima volta protagonista della narrazione, e la sua storia si trasforma in una profonda riflessione sulla mortalità, il tradimento e l'egoismo degli uomini. Alternando la sua voce a quella di divinità capricciose e volubili, l'autrice rende finalmente giustizia a un personaggio tanto affascinante quanto controverso, restituendone un ritratto raffinato e sorprendente.