Il mondo li ha scoperti nel pomeriggio di un agosto del 2015, durante un funerale con le rose lanciate da un elicottero, una carrozza e la musica del Padrino in sottofondo. Ma a Roma tutti conoscevano i Casamonica, un gruppo di famiglie di origine rom. A loro ci si poteva rivolgere per la cocaina, ma soprattutto per i soldi. Contanti e subito. Ma un debito con i clan non si ripagava facilmente e i loro membri, se denunciati, riuscivano sempre a cavarsela con poco. Fino al 2018 e all’accusa per mafia da parte della Procura romana. Secondo gli investigatori, una mafia autoctona, cresciuta nei meandri più nascosti della Capitale d’Italia, all’ombra di una pesante sottovalutazione. Ilaria Meli è al lavoro da anni sulle mafie del Lazio: ha cominciato da Ostia, è passata dalle curve del tifo organizzato ed è arrivata ai Casamonica e ai suoi esponenti che, per quanto entrati nella cronaca con gli arresti, non sono mai rimasti con i loro nomi nella memoria collettiva. Ha studiato le carte giudiziarie e ricostruito una storia che risale agli anni Trenta. Ha raccolto testimonianze e vicende inedite: di esperti, giornalisti, attivisti, educatori, ma soprattutto di gente comune. Ha girato e frequentato le borgate di questa città, si è immersa nelle comunità. E firma in queste pagine l’affresco articolato e originale di un insidioso fenomeno criminale. Insieme allo spaccato drammatico della società che esso attraversa.