Immagina che stia per arrivare la fine del mondo. Immagina che esista un algoritmo in grado di avvisarti con dieci giorni di anticipo e che solo un gruppo ristretto e molto selezionato di persone abbia accesso a queste informazioni. Salteresti a bordo di un aereo per salvarti mentre il resto dell’umanità collassa sotto la pressione del cambiamento climatico e di una nuova pandemia? Lai Zhen è una giovane esperta di tecniche di survivalismo. Tiene conferenze in giro per il mondo e i suoi video raccolgono milioni di visualizzazioni. Del resto, quando hai assistito da bambina al crollo di Hong Kong e hai trascorso parte dell’adolescenza in un campo profughi, l’istinto di fuga e di sopravvivenza è tutto ciò che ti rimane. Martha Einkorn è l’assistente di Lenk Sketlish, ceo di Fantail, il più grande social network globale. È lei a convincerlo a collaborare con le altre due maggiori Big Tech del pianeta per creare un sistema di aree protette, dove tutelare il poco che resta della natura incontaminata. Anche nel passato di Martha, però, si cela un segreto che condiziona i suoi pensieri e la sua visione del mondo. L’incontro fra Zhen e Martha mette in moto un meccanismo inarrestabile che ci mostra cosa potrebbe succedere al pianeta in un futuro non troppo lontano. Ma in questo gioco di luci e ombre niente è come sembra. Da un killer spietato appostato in un centro commerciale a un forum online di survivalisti che prende una deriva biblica, da droni minuscoli come insetti capaci di ucciderti in un soffio a un aereo che scompare all’improvviso dai radar: il nuovo romanzo di Naomi Alderman è una miscela esplosiva, imperniata su un caleidoscopio di personaggi umanissimi e memorabili. Ed è anche un appello accorato ad agire per salvare il pianeta dalla catastrofe, perché quando il futuro sembra buio e la disperazione prende il sopravvento, solo la fiducia e la collaborazione tra gli esseri umani possono riaccendere la speranza.