Nella notte tra il 17 e il 18 agosto del 1978, Dirk Hamer, un ragazzo tedesco pieno di vita, si trovava su una barca di amici al largo dell’isola di Cavallo in Corsica. In seguito a un diverbio sull’uso di un gommone, da un’imbarcazione vicina sulla quale si trovava il principe Vittorio Emanuele di Savoia un fucile fece fuoco e un colpo raggiunse il ragazzo alla gamba. Dirk morirà in seguito a un calvario di operazioni durato mesi. Processato dalla Corte d’Assise di Parigi, Vittorio Emanuele venne assolto dall’accusa di omicidio preterintenzionale. Ma nel 2006 arrivò la clamorosa svolta. In un’intercettazione ambientale disposta dalla Procura nella cella del carcere di Potenza in cui Vittorio Emanuele era rinchiuso per l’inchiesta Vallettopoli, il Principe confidava al compagno di cella di essere stato lui a sparare e a colpire Dirk. E si vantava del fatto che con la sua «batteria di avvocati» avesse «fregato» il giudice francese. Essendo già stato assolto, Vittorio Emanuele non poté essere perseguito per il delitto. Birgit Hamer decise di scrivere questo coraggioso libro-verità, curato poi dalla giornalista Beatrice Borromeo, ricostruendo dettagliatamente la responsabilità del Savoia. La vicenda di Dirk, ucciso da una fucilata a diciannove anni, è tornata alla ribalta grazie alla serie che Netflix ha dedicato al caso. Birgit Hamer ha lottato contro il Potere nelle sue diverse forme, perché suo fratello avesse giustizia. Quella scritta in queste pagine è la verità dei fatti, così come Birgit l’ha accertata. Prefazione di Beatrice Borromeo. Postfazione di Gianni Barbacetto.