Sono gli anni Settanta dell'Ottocento quando la giovane Mattie Ross - l'inconfondibile voce narrante di questa storia, adorabile nella sua schiettezza - lascia a casa la madre e i fratelli in lacrime per avventurarsi alla ricerca di Tom Chaney, l'uomo a cui suo padre aveva dato lavoro e che l'ha ammazzato, unendosi poi a una banda di fuorilegge e fuggendo nel Territorio Indiano. Mattie è decisa a tutto pur di portare a termine la sua vendetta, ma per farlo è costretta a muoversi in un mondo ostile, ad affrontare uomini violenti, prepotenti, alcolizzati. Uomini come Reuben Cogburn, detto "Il Grinta", «un tipo duro e spietato, uno che non sa cos'è la paura» e che, assieme al ranger texano LaBoeuf, anch'egli sulle tracce di Chaney, diventerà suo compagno e alleato in una caccia all'uomo diventata leggendaria.
Pubblicato nel 1968 e subito assurto allo status di classico accanto a libri come Le avventure di Huckleberry Finn e Il mago di Oz, Il Grinta riscrive le regole del genere western, offrendo ai lettori la voce sincera e spesso involontariamente umoristica di una protagonista indimenticabile, che a distanza di decenni dai fatti narrati getta il suo sguardo privo di illusioni sull'America della Frontiera e sui suoi miti.