«La Grande Illusione» della guerra è l’indovinata formula che entrò subito, come simbolo, nella storia e nell’immaginario del ’900 con un successo mai registrato né prima né dopo. Norman Angell elaborò, sulla scorta di David Hume e di Adam Smith, gli argomenti teorici e pratici del suo celebre paradosso, secondo il quale per vincere la guerra bisogna non farla, dimostrando che un conflitto armato avrebbe travolto, con i vinti, anche i vincitori, e distrutto la libertà, la società liberale, l’Europa. Inattuale e attualissimo, oggi come ieri, questo libro, che gli fece ottenere il Nobel per la Pace nel 1933, è il manifesto del pacifismo liberale e del pensiero liberista. Uscito nel 1910 torna in libreria in versione aggiornata e rivista, arricchita dai saggi di Emma Giammattei e di Amedeo Lepore. Un testo che ci restituisce il racconto a doppio taglio di una storia passata, ma tuttora carica di futuro.