Gli amici non fanno la pace, perché gli amici non si fanno la guerra. La pace, al contrario, si fa tra nemici. Com’è possibile, però, che chi è stato violento contro l’altro, contro il nemico, sia poi disposto a sedersi di fronte a lui, o a lei, per raggiungere una pace giusta? Il libro raccoglie queste riflessioni per inoltrarsi in un territorio spesso poco conosciuto dalle ragazze e dai ragazzi. Un territorio pieno di parole difficili, per le quali è necessario un vocabolario. Le parole difficili non sono solo quelle della guerra (bombardamenti, cessate-il-fuoco, armistizio eccetera). Sono anche le parole della pace e della convivenza: democrazia, diritti, libertà, giustizia riparativa, convenzioni internazionali. Perché, alla base dello stare al mondo, c’è una regola fondamentale: mai dimenticare l’umanità che è in noi e nel nostro “nemico”. Da un’autorevole e appassionata esperta di politica internazionale, un libro necessario, che racconta la storia di alcune guerre, in corso e concluse, per immaginare e costruire il mosaico della pace.