Il volume offre una fotografia dei diversi modi con cui i genitori interpretano il ruolo dei media digitali nella vita dei loro figli, e di loro stessi. Presenta molti casi concreti e buone pratiche, mescolando storie di famiglie a brevi inserti teorici e riferimenti alla letteratura scientifica.Sempre più diffusa è la convinzione, tra genitori e educatori, che per i bambini e le bambine sia importante diventare produttori di contenuti digitali e non soltanto fruitori e consumatori.Quali sono le opportunità, i rischi, le difficoltà, i condizionamenti dell’ambiente, le responsabilità di scuola e famiglie?Questo volume, forte dell’esperienza maturata in ambito anglosassone, accompagna — con molti casi concreti e buone pratiche — nel mondo dell’educazione alle competenze digitali, anche extrascolastica, per capire se e come il mondo stia cambiando rapidamente, se davvero «i media sono diventati l’altro genitore». Con benefici e svantaggi per chi? E con quali ripercussioni sulle disuguaglianze di genere, socioeconomiche, generazionali, antropologico-culturali?Strategie di sicurezzaNella società del rischio, i genitori sono i primi a essere incolpati e giudicati, nonché i primi a colpevolizzarsi se qualcosa va male o se i loro figli «restano indietro». Le azioni che compiono quotidianamente sono intrise delle loro potenziali conseguenze: per questo i genitori finiscono per adottare ciò che Ana Villalobos chiama «strategie di sicurezza», in cui si assumono la responsabilità di cercare di «migliorare la situazione» per i loro figli malgrado il fatto che molti dei grandi cambiamenti sociali che contribuiscono all’insicurezza futura siano ben al di là del loro controllo. La tecnologia è diventata al tempo stesso una minaccia per la sicurezza dei giovani e la strada che promette di garantirla.