Lilia Liska è sopravvissuta a tre mariti, ha cresciuto cinque figli e ha visto nascere diciassette nipoti. Ora vive in una residenza per la terza età e ha un unico obiettivo: leggere il diario del suo amore segreto, Roland Bouley – un uomo appassionato ma anche fragile e vanesio – e contestare ogni evento, correggere ogni ricordo in argute note a margine. Il diario di Roland si trasforma così in un dialogo silenzioso, una conversazione intima lunga una vita, in cui Lilia ripercorre l'esistenza di Roland, opponendo la propria versione a quella di lui, narrando la relazione fugace e clandestina che li ha uniti e rivelandone le tragiche conseguenze – una figlia illegittima, amata e scomparsa troppo presto. E nelle parole non dette, nei pensieri inespressi, nelle vite divise, Lilia cerca le ragioni di quell'amore mai dimenticato, e del dolore pungente che non l'abbandona. Se vado via è un viaggio nel tempo dove passato e presente vivono fianco a fianco e dove la voce di Lilia e quella di Roland si alternano in due verità inconciliabili, eppure vicinissime. Illuminando i moti più liberi e profondi del cuore, Yiyun Li torna con un romanzo sui ricordi e sulla memoria, il luogo in cui la vita e la morte prendono forma.