Il personaggio creato da Jacques Tati, lo stralunatissimo Monsieur Hulot, vestito di impermeabile e cappello, con l'immancabile ombrello in mano e l'iconica pipa in bocca, è uno dei pochi personaggi universali e senza tempo che il cinema ha proposto, sulla scia di quelli creati da Buster Keaton e Charlie Chaplin.A 40 anni dalla morte del grande regista e mimo francese, ecco finalmente pubblicata anche in Italia la biografia più autorevole e completa dedicata a questo grande artista, a firma del pluripremiato linguista, traduttore e biografo inglese David Bellos, professore di letteratura francese e comparata a Princeton.I film di Tati ci offrono un complesso ritratto di un mondo racchiuso in se stesso, immaginario e delicatamente poetico e, allo stesso tempo, una succosa analisi critica sul mondo storico, reale. Realizzati in un periodo che corrisponde quasi precisamente ai trente glorieuses – i trenta “gloriosi” anni di crescente prosperità in Francia, dal 1945 al 1975 – i sei lungometraggi di Tati affrontano esplicitamente molti dei più notevoli cambiamenti avvenuti in quegli anni come la riqualificazione urbana, l’aumento del tempo libero o delle automobili, per fare solo degli esempi. Insieme, ci offrono una storia della Francia moderna: una storia materiale, resa in termini benevoli e comici, totalmente priva delle pretese intellettuali del cinema della Nouvelle Vague che si afferma nello stesso periodo e, in questo modo, una storia che, in retrospettiva, appare molto più acuta.