La filosofia “serve” a qualcosa? Quali esperienze umane propiziano l’atteggiamento filosofico di fronte alla realtà? Che differenza c’è tra la filosofia e le scienze particolari? Filosofia e poesia hanno qualcosa in comune? È possibile una filosofia cristiana? Sono alcuni degli interrogativi più caldi ai quali Josef Pieper risponde dialogando socraticamente con il lettore, indovinando tutte le sue possibili obiezioni, rispondendo a tutte le domande e suscitandone delle nuove, facendogli trovare da solo le risposte più soddisfacenti.«Se Ezra Pound cantava l’in-utilitas dell’arte», scrive Andrea Monda nella Nota introduttiva, «Pieper è il cantore dell’inutilità della filosofia. Della sua libertà assoluta. In questo coglie il legame della filosofia con l’arte e la religione… Questo terreno comune alle tre dimensioni è composto da molti elementi, il primo dei quali è senz’altro lo stupore. È qui, dallo stupore, che tutto ha origine, già Platone e Aristotele lo confermavano».