A trent'anni da Il dolce domani e a dieci dall'ultimo romanzo, l'atteso ritorno di uno dei piú importanti narratori americani.
Un cumulo di menzogne, fughe, infingimenti. Questa è stata la sua vita. E adesso che è arrivato alla fine, Leonard Fife ha deciso di abbassare la maschera e raccontarla.
«Un romanzo complesso e potente».
The Washington Post
«Dagli accessi di rabbia di un vecchio malato sorgono domande profonde: cos'è una vita? Il Sé? E cosa va perduto quando la verità smantella le costruzioni che sostengono le altre vite?»
Marilynne Robinson
«Russell Banks è uno dei grandi scrittori americani. In questo romanzo ci offre una serie di specchi, alcuni rotti, altri intatti, tutti però capaci di riflettere il nostro tempo».
Colum McCann
Ha passato una vita a raccontare storie vere, a girare documentari che ne hanno fatto un'icona, al punto che in Canada, dove risiede da decenni, Leonard Fife è considerato una sorta di monumento nazionale. Il suo primo lavoro ha smascherato la collusione tra il governo canadese e quello americano allo scopo di testare il famigerato Agent Orange. La sua ultima intervista dovrebbe essere la celebrazione di una vita straordinaria. L'amata moglie Emma, i suoi allievi, i suoi tecnici sono riuniti al suo capezzale per ascoltare, dalle sue labbra, come abbia cambiato il cinema documentario. Ma Fife, seppure posto davanti alla macchina da presa e non dietro, finisce per appropriarsene. E quella che racconta per la prima volta è la sua vera storia. Muovendosi agile nel tempo, ricostruisce la trama di fughe e tradimenti, di bugie e viltà che ne hanno fatto l'uomo che è, una sorta di eroe. Un'immagine idealizzata che Fife è deciso a distruggere.