"Questo libro si è sviluppato nel corso di molti anni, come il frutto maturato lentamente di un lungo lavoro di ricerca e di interpretazione della grande letteratura chassidica, dei suoi insegnamenti e delle sue leggende". Con queste parole Martin Buber ci introduce agli otto saggi che compongono "Il messaggio del chassidismo", che, scritti tra il 1921 e il 1943, costituiscono il necessario complemento metodologico di quelle centinaia di storie e leggende chassidiche che il filosofo raccolse nell'arco della sua intera vita. Qui, anche attraverso una serie di paralleli che vanno da Shabbetay Tzvi a Baruch Spinoza, da Plotino a Meister Eckhart, da Jakob Frank ai profeti dell'Antico Israele, fino alla mistica sufi e al buddhismo zen, si dispiega la formulazione classica dell'interpretazione buberiana del chassidismo, la quale, intrecciandosi con le tesi del pensiero dialogico, di cui Buber fu sommo esponente, trova una sua densa sintesi nel sintagma "mistica divenuta ethos". Dei numerosi volumi dedicati da Buber alla mistica ebraica dell'Europa orientale - riconosce espressamente il filosofo - "questo è l'unico in cui esprimo in modo immediato quel messaggio che il chassidismo non volle essere ma che fu, ed è - per l'umanità".