Kapuścisński racconta retroscena inediti della sua biografia, ripercorrendo le proprie vicende dall'infanzia povera a quando, appena laureato, venne inviato prima in India e poi in Cina, senza conoscere nulla di quei paesi. Narra dei viaggi in Africa, Egitto, Iran, poi di nuovo in Africa, rievocando sotto una luce nuova e con mano leggera contesti storici e avvenimenti privati. Ci rivela le difficoltà incontrate di fronte alla vastità della materia da dominare, interpretare e giudicare. Punto di riferimento, livre de chevet, testo da leggere e rileggere è sempre stato Erodoto che, al pari di Shakespeare, ha compreso il microcosmo delle passioni umane e il macrocosmo delle vicende storiche. Per Kapuścisński Erodoto è stato il primo vero reporter della storia: il suo bisogno di viaggiare, raccogliere dati, confrontarli ed esporli, con tutte le necessarie riserve che è giusto nutrire riguardo alle storie riferite da altri, fa di Erodoto un giornalista a pieno titolo.