Come nasce un poeta? Nella “scia di luce” con cui Tranströmer descrive la sua vita, è la testa della cometa, il nucleo denso dell’infanzia, a racchiudere già tutti i segni di una vocazione speciale. Unica opera narrativa del maggiore poeta svedese vivente, in questo libro Tranströmer apre lo scrigno dei ricordi per raccontare, con la profondità e la semplicità cristallina dei suoi versi, le prime esperienze che hanno formato il suo io umano e poetico. Le avventure interiori di un bambino curioso e sensibile che vede nella Stoccolma degli anni Trenta un incantato territorio da esplorare. La scoperta mozzafiato del museo di Storia Naturale, “gigantesco, babilonico, inesauribile!”, con i due scheletri di elefanti all’ingresso come custodi del sapere. La labirintica strada di ritorno a casa quando perde la mano della mamma e si ritrova a vagare solo per la città: la “prima esperienza della morte”. L’infuocata passione politica a soli nove anni quando, ancora ignaro di ogni ideologia, vede nel nazismo un ovvio nemico da combattere. È il fascino della scienza, il mistero della natura ad aprirgli il grande libro del mondo e ad arricchirlo di tante “esperienze della bellezza”. “Scoprire, raccogliere, esaminare” è il metodo che lo ispira quando inizia a collezionare insetti, mentre “un altro museo enorme” cresce dentro di lui. E il suo amore per i libri si lega a una piccola biblioteca di quartiere, dove giungono i vapori delle vasche e l’eco delle voci dei bagni pubblici accanto, mentre nelle altre l’aria è ferma, pesante, e i libri, lontani dalla vita, hanno un odore diverso. Ricordi che sono stimoli a conoscere, immaginare e riflettere, che ci avvicinano al sentire di un grande poeta, alla sua illuminante apertura all’uomo e al mondo.