Mary McCarthy (1912-1989) è stata una delle intellettuali americane più originali e influenti del Novecento. Il suo romanzo più noto, Il gruppo (Einaudi), la storia di otto amiche uscite da un prestigioso college della East Coast, è una tagliente satira del perbenismo borghese – c’è chi lo considera un Sex and the City ante litteram – e fin dalla sua uscita, nel 1963, si è affermato come un bestseller e un classico contemporaneo.
In occasione del centenario della nascita dell’autrice, minimum fax riporta in libreria il suo romanzo d’esordio, Gli uomini della sua vita. È la storia della giovane e attraente Margaret Sargent, che dopo il divorzio, spinta da un inconscio impulso di ribellione, si ritrova a frequentare i circoli intellettuali più bohémien di New York, dove conduce una vita trasgressiva e sessualmente disinibita, lontana anni luce dalla rigida educazione cattolica ricevuta da bambina.
Pubblicato originariamente nel 1942, Gli uomini della sua vita si rivelò un vero caso letterario, scandalizzando i contemporanei per la scabrosità delle tematiche affrontate, attirando l’interesse dei critici anche per la sua struttura anticonvenzionale, articolata in sei episodi che si possono leggere come altrettanti racconti autonomi.
Irriverente e spregiudicata, Mary McCarthy è una scrittrice modernissima e tutta da riscoprire (nel 2013 minimum fax ripubblicherà anche la sua autobiografia, Ricordi di un’educazione cattolica).