Per chi ha tirato tardi pur di non rinunciare all'esorcismo del pennarello di Vauro a Servizio Pubblico, un nuovo concentrato di pensieri, parole e disegni che invita risolutamente a disturbare il manovratore. Perché altrimenti ci porta dove diavolo gli pare!
Sono tempi difficili, signori miei. Tempi di merda, si potrebbe sentenziare con l’efficace sintesi della satira. Tempi in cui non solo i corvi volteggiano oltre Tevere, ma pure gli sciacalli si moltiplicano in ogni dove. Del resto, l’aveva profetizzato financo Maurizio Gasparri, fu ministro delle Comunicazioni (perché non ci siamo proprio fatti mancare niente): «Vauro e Santoro non sono che due volgari sciacalli». Certo, confronto a quel che si vede in giro oggigiorno – in economia, in politica e perfino nei sacri palazzi – quelle due povere bestiole fan quasi tenerezza, non c’è che dire.
Più velenosi e corrosivi che mai, ma anche inaspettatamente poetici, gli scritti e i disegni satirici di Vauro riverberano il suo sguardo impenitente sulla maleodorante apocalisse che avanza.
Per chi ha tirato tardi pur di non rinunciare all’esorcismo del suo pennarello a Servizio Pubblico, un nuovo concentrato di pensieri, parole e disegni che invita risolutamente a disturbare il manovratore. Perché altrimenti ci porta dove diavolo gli pare!