Eliot Nailles e Paul Hammer: due uomini, due archetipi prigionieri della cabala del loro cognome (nail e hammer sono, in inglese, rispettivamente chiodo e martello). Uno è un marito innamorato e un padre affettuoso, l’altro un bastardo psicotico, perduto in un mondo che non sa che farsene di tipi come lui. Il palcoscenico del loro dramma magnetico e irresistibile è il sobborgo di Bullet Park (altro nome simbolico da bullet, proiettile) che ospita un’ossessione – quella di Hammer per il sacrificio di una vittima predestinata – e allo stesso tempo è la culla di quella media borghesia, americana ma non solo, che Cheever ha ritratto come nessun altro. Un immaginario di grande potenza metaforica, un romanzo compatto, feroce, comico e straziante da uno dei massimi maestri della narrativa americana del Novecento.