Cecilia, una ragazzina di terza media, scopre che il suo universo simbolico fatto di situazioni e personaggi immaginari può realizzarsi compiutamente attraverso la parola scritta e ciò la porta a trovare una dimensione nuova e prorompente di se stessa nella realizzazione di un romanzo. La scoperta del proprio talento la condurrà sulle prime ad uno stato di estasi solitaria, un vortice di autogodimento e di alienazione da cui si farà risucchiare fino a creare una distanza incolmabile dalla realtà.
La vicenda personale di Cecilia si interseca con la storia di Scilli, il personaggio uscito dalla sua fantasia e in cui la ragazza si identifica in modo inquietante. Si tratta di una creatura disadattata come lei, un incrocio bizzarro tra una sirena ed un umano. Stupenda o mostruosa, a seconda dei punti di vista.
Torna l’istanza ecologica del primo libro attraverso il romanzo stesso di Cecilia ambientato presso il Pacific Vortex Trash, immenso accumulo di spazzatura in mezzo all’Oceano Pacifico. Trovandosi a contatto con questa curiosa massa che invade il loro mondo, la colonia di Sirene e Tritoni in cui vive l’emarginata Scilli, cede alle lusinghe della novità, che portano i più ad interpretare la nostra spazzatura come progresso.
Torna anche l’istanza morale, proposta nel primo libro e amplificata nel secondo in cui la coerenza etica di Cecilia diventa quasi ossessiva fino a sconfinare in una pericolosa diffidenza anche verso chi non se lo merita.
Nello scritto di Cecilia lo snodarsi della vicenda segue in modo simmetrico l’evolversi di quella della giovane autrice, finchè in entrambi i casi, la via d’uscita consisterà nel cedere all’apertura verso le persone giuste, ragazzi come lei con i quali poter vivere un contatto profondo e soddisfacente, finalmente riuscendo a sperimentare amicizia, fiducia, condivisione e amore.