Nell'isola giapponese di Okinawa, in cui vive la popolazione più longeva del mondo, gli abitanti si alzano tutte le mattine cantando "Il calore del cuore impedisce al corpo di invecchiare". Non è un mantra miracoloso, ma una filosofia di vita che risponde alla domanda "Dobbiamo avere paura di diventare anziani?" con un sonoro "No". Certo, il corpo è destinato a indebolirsi, ma l'età porterà anche conquiste importanti: tempo, maturità, ricchezza interiore. La solitudine non è affatto l'unico destino, anzi: più tempo a disposizione migliora la vita di relazione, le amicizie e perché no, anche il sesso. E la generazione delle attuali sessantenni, cresciuta nel mondo dell'immagine, deve ribellarsi alla dittatura estetica del corpo "eternamente giovane", perché accettarsi è il primo passo per sconfiggere le paure e mettersi in cerca di una soluzione capace di garantire dignità e autonomia a se stessi e alla propria famiglia. Non mancano le esperienze positive di chi ha imparato ad apprezzare questa fase luminosa della vita, come Harold ed Élise che hanno risolto l'equazione tra longevità e sessualità, o Irene che ha scoperto la forza della sua bellezza a 96 anni, quando è diventata modella. Prendendo spunto da casi reali e da conversazioni con terapeuti, giornalisti, studiosi, la psicologa Marie de Hennezel traccia un originalissimo ritratto della vecchiaia come tempo della meditazione, della libertà e dell'indipendenza. Senza negare i problemi concreti, esplora con tono partecipe un modo diverso e più positivo di vivere la propria età e reinventare se stessi per andare verso la "giovinezza del cuore".