La chiamata. C'è chi sembra predestinato a sentirla, a seguirla. E la sua strada è segnata. Sa cosa deve fare. È ciò che succede a Sam. Si laurea a pieni voti ad Harvard, ma una carriera da borghese non farà mai per lui. Per cui decide di fare quello per cui sente di essere nato: lottare. Richiamo viscerale, fuoco sacro che brucia dentro, parte per il mondo, risoluto a imparare le più diverse tecniche di combattimento. Dagli anziani maestri di tai chi di Manhattan alla boxe, dalla muay thai thailandese al Brasile in cui si incrociano insegnamenti carioca e ben più antiche tradizioni orientali, passando per una lunga serie di tecniche di lotta a mani nude, Sam entra in contatto con i più grandi insegnanti e, insieme alla tecnica e allo stile, di ogni disciplina apprende regole, segreti, codici comportamentali. Non si ferma davanti a niente, Sam: ferite, occhi neri, fratture fanno parte del gioco. Il fighter sa cosa deve fare: è veloce come una saetta di testa, di braccio, d'istinto. Il fighter è un acuto osservatore, la sua mente è salda, è uno sportivo leale, uno stratega. Ma sa anche che la sconfitta è dietro l'angolo, sempre, perché durante i durissimi allenamenti ha conosciuto se stesso e i suoi limiti. Tra un combattimento e l'altro, mentre si lecca le ferite, si cura le fratture, i lividi, i dolori, le sopracciglia spaccate, Sam scrive un'avvincente memoir delle sue sperimentazioni e racconta dei suoi incontri con i maestri della lotta. Uomini di straordinaria forza fisica, spirituale, mentale. Perché in ogni cuore guerriero sono incise le parole: sfida, forza d'animo, lealtà.