Tra il 1996 e il 2017 circa 200.000 americani sono morti di overdose da antidolorifici regolarmente prescritti, una vera e propria epidemia scatenata dal marketing aggressivo di Purdue Pharma attorno al suo OxyContin, il cui principio attivo è la morfina. Intere famiglie di ogni classe sociale sono state devastate e numerose aziende sono state danneggiate, mentre i proprietari della casa farmaceutica, i "filantropi" Raymond e Mortimer Sackler - i cui nomi sono incisi tra quelli dei benefattori dei musei di mezzo mondo - accumulavano notevoli fortune.
Barry Meier racconta come Purdue abbia trasformato OxyContin in un affare miliardario: in passato gli oppioidi, potenti antidolorifici, sono stati usati come "ultima spiaggia" da chi non riusciva a placare il dolore con altri farmaci. Ma la comunicazione di Purdue ha illuso i consumatori che Oxy fosse più sicuro dei comuni analgesici. Il che era falso: anche se assunto sotto controllo medico, infatti, dà dipendenza; ma l'azienda ha volutamente nascosto i dati in suo possesso alle agenzie regolatorie, ai medici e ai pazienti.
Pain Killer, qui presentato in un'edizione aggiornata, ci fa conoscere chi ha tratto enormi profitti dalla situazione e chi ne ha pagato il prezzo, chi ha tramato nelle sale dei consigli d'amministrazione e chi ha tentato di lanciare l'allarme: Art Van Zee, un medico condotto della Virginia, che ha avvisato le autorità della sempre più diffusa dipendenza da OxyContin; Lindsay Myers, una promettente studentessa liceale che è arrivata a rubare ai propri genitori per procurarsi il farmaco; l'agente della DEA Laura Nagel che ha denunciato Purdue. Dopo decenni di inchieste, Meier dà anche conto di come il Dipartimento di giustizia non sia riuscito a fermare la politica di Purdue e a proteggere i cittadini.
A metà fra il thriller medico e giudiziario e l'investigazione finanziaria, Pain Killer è soprattutto l'amaro, sconvolgente resoconto della tragedia che ha coinvolto un'intera nazione.