La figlia di cinque anni di Bea, Agnes, sta lentamente deperendo, consumata dallo smog e dall’inquinamento di una metropoli dallo sviluppo incontrollato. Se rimangono in città, Agnes morirà. C’è solo un’alternativa: lo Stato delle Terre Vergini, l’ultima fascia di terra incontaminata e protetta, da cui gli uomini sono sempre stati banditi. Fino a ora. Bea, Agnes e altre diciotto persone si offrono volontarie per andare a vivere nello Stato delle Terre Vergini, cavie di un esperimento volto a verificare se gli uomini possono convivere con la natura senza distruggerla. Come nei tempi antichi, la loro situazione è quella di nomadi, cacciatori-raccoglitori che imparano lentamente e dolorosamente a sopravvivere in una terra imprevedibile e pericolosa, combattendo per il potere e per il controllo, tradendosi e salvandosi a vicenda. Ma mentre Agnes abbraccia la libertà selvaggia di questa nuova esistenza, Bea si rende conto che aver salvato la vita di sua figlia significa ora perderla sul piano affettivo e personale. Più si allontanano dalla civiltà, più il loro legame viene messo alla prova in modi sorprendenti e dolorosi. Raffigurazione straziante del nostro disprezzo per la natura e ritratto profondamente umano della maternità, Un mondo quasi perfetto è un romanzo straordinario di una forza letteraria unica nel suo genere.