Imparare a mettere in discussione le proprie opinioni e aprire la mente degli altri è un’arte che può permetterci di raggiungere l’eccellenza sul lavoro e la saggezza nella vita. L’intelligenza è di solito vista come la capacità di pensare e imparare, ma in un mondo in rapido cambiamento c’è un’altra serie di abilità cognitive che potrebbe essere più importante: la capacità di ripensare e disimparare. Nella vita quotidiana troppi di noi preferiscono la comodità della convinzione al disagio del dubbio. Ascoltiamo le opinioni che ci fanno sentire bene, invece delle idee che ci costringono a impegnarci in una riflessione. Vediamo la divergenza di opinioni come una minaccia al nostro ego, piuttosto che come un’opportunità per imparare. Ci circondiamo di persone che sono d’accordo con le nostre conclusioni, quando dovremmo gravitare verso coloro che sfidano il nostro processo di pensiero. Il risultato è che le nostre convinzioni diventano fragili molto prima delle nostre ossa. L’intelligenza non è un buon rimedio e può anche essere una maledizione: è provato che essere bravi a pensare può renderci peggiori nel ripensare. Più brillanti siamo, più ciechi ai nostri limiti possiamo diventare. Da psicologo organizzativo, Adam Grant è un esperto nell’aprire la mente degli altri e la nostra, e uno dei principi guida nella sua attività di professore a Wharton è quello di argomentare come se avesse ragione ma ascoltare come se avesse torto. Con idee audaci e prove rigorose indaga su come possiamo abbracciare la gioia di avere torto, sfruttare i vantaggi sorprendenti della sindrome dell’impostore, introdurre sfumature nelle conversazioni più impegnative e costruire scuole, luoghi di lavoro e comunità di persone che continuano ad apprendere per tutta la vita. Imparerete come un campione internazionale di dibattito vince le discussioni, come un musicista nero persuade i suprematisti bianchi ad abbandonare l’odio, come un «sussurratore di vaccini» convince i genitori preoccupati a immunizzare i loro figli, e come Adam ha persuaso i fan degli Yankees a tifare per i Red Sox. Pensaci ancora rivela che non dobbiamo credere a tutto ciò che pensiamo o interiorizzare tutto ciò che sentiamo. È un invito ad abbandonare i punti di vista che non ci servono più e a privilegiare la flessibilità mentale, l’umiltà e la curiosità rispetto alla sciocca coerenza. Se la conoscenza è potere, sapere ciò che non sappiamo è saggezza.