“Un capolavoro moderno.” – The New York Times Book Review
“Fluente, frizzante e originale.” – The Wall Street Journal
“Un’epopea moderna.” – Kirkus
“Questo libro è un tesoro raro.” – Publishers Weekly
“Una storia che vola.” – The Bulletin
In una scuola media dell’Oklahoma, un ragazzino di nome Khosrou, in piedi di fronte alla classe, sta cercando di raccontare una storia. La sua storia. Ma nessuno crede a una parola di quello che dice. Per i compagni lui è soltanto un tipo bizzarro che racconta un sacco di assurdità. Lo prendono in giro per il colore dei suoi capelli, i vestiti di seconda mano e il cestino del pranzo dall’odore strano... Eppure le storie di Khosrou (che ora tutti chiamano Daniel), attraversano gli anni, a volte addirittura i secoli, e sono bellissime ma anche terribili. Raccontano di Isfahan, la città dai ponti coperti, della sua vecchia casa con una voliera di vetro tra le stanze, della notte in cui è dovuto fuggire dall’Iran con sua madre mentre la polizia li inseguiva, fino ad arrivare in Italia. Ma raccontano anche lo splendore di un tappeto di rubini e perle nell’antica Persia, la bellezza del fiume Aras e dei campi di zafferano che sembrano sanguinare nella luce del tramonto.
Come Shahrazād in un’aula scolastica ostile, Khosrou tesse una storia per salvare la propria memoria, per rivendicare la verità. Ed è una storia vera.
La storia di Daniel.
Tutte le storie tristi sono false è un libro straordinariamente poetico e commovente, che parla del potere delle storie, delle parole che costruiscono mondi, dei racconti capaci di legare le anime e di portarle a condividere la vita.