Per quale ragione i poveri, in tutto simili per capacità e aspirazioni a chiunque altro, vanno incontro a destini completamente differenti? Perché restano poveri? Le loro scelte di vita sono spesso determinate da fattori che sfuggono alla logica dell’economia di mercato. Tante politiche contro la povertà sono infatti fallite proprio per un’inadeguata comprensione del problema o per la convinzione di poter applicare ricette astratte e valide per tutti, senza verificarle sul campo. Dobbiamo invece capire perché i poveri preferiscano pagare cure sanitarie inutili invece di fare vaccinazioni gratuite; come mai frequentino la scuola spesso senza imparare; perché intraprendano molte attività senza farne prosperare alcuna. L’economia dei poveri è la prima grande analisi che, combinando ricerca empirica e teorica, ci svela la vera natura della povertà e insegna che talvolta può bastare una piccola spinta nella giusta direzione per conseguire grossi risultati: certi sussidi simbolici con effetti tutt’altro che simbolici, azioni che consentano di ottenere di più facendo di meno. Soprattutto, bisogna insistere nel porsi le giuste domande, sperimentare e nutrire speranza per affrontare la sfida di costruire un mondo senza più povertà, magari un passo alla volta. “Un libro straordinariamente illuminante” Amartya Sen, premio Nobel per l’economia