Lorenzo ha quindici anni, frequenta la seconda liceo a Milano e ha un rapporto complicato con il padre. Quando la professoressa Ghidini propone alla classe un progetto sulla figura di Paolo Borsellino, lui scopre inaspettatamente, in un magistrato ucciso quasi trent’anni prima, il padre che avrebbe desiderato. Il percorso porta Lorenzo e i compagni - Luca, Giulia, Filippo e tutti gli altri – fino a Palermo, nei luoghi simbolo della lotta alla mafia, avvicinando i ragazzi a concetti complessi tradotti in un linguaggio adatto a loro, come il metodo di lavoro del pool, la stagione delle stragi, la sparizione dell’agenda rossa o il ruolo dei pentiti e dei collaboratori di giustizia. I ragazzi sono ospiti nella Casa di Paolo, realizzata nella vecchia farmacia della famiglia Borsellino, che offre una possibilità di futuro ai bambini della Kalsa, il quartiere dove il magistrato è cresciuto; qui Lorenzo conosce Tano, che ha la sua età ma viene da una realtà difficile e lo obbliga a guardare le cose da una prospettiva inedita e a fare i conti con i suoi problemi. Per farlo, Lorenzo chiede a Paolo di dargli coraggio: non quello degli eroi ma quello degli uomini che sanno accendere una luce nel buio.