Questo libro muove da una constatazione oggettiva, da uno stato delle cose che balza davanti agli occhi di tutti ogni giorno: la pazzia delle folle. Non è un fenomeno riscontrabile soltanto on line, dove i cosiddetti hater abbondano, ma anche nella vita quotidiana in cui la gente si comporta in maniera sempre più irrazionale. Murray, tuttavia, non si limita semplicemente a descrivere il fenomeno, ne mostra le cause. Viviamo in un’epoca definita post-moderna, un termine ambiguo che indica però un dato di fatto: la fine delle grandi narrazioni, delle fedi religiose e politiche che hanno alimentato i secoli passati, e la conseguente negazione di ogni verità che non sia soltanto un’interpretazione. Si può vivere, però, senza un criterio che orienti le nostre scelte? Senza nessun racconto che offra un perché alla vita? Poiché la natura aborre il vuoto, nella nostra epoca post-moderna si è fatta strada, secondo Murray, una nuova metafisica, una nuova religione: la «politica identitaria». Una politica che «atomizza la società in diversi gruppi d’interesse in base al sesso (o genere), alla razza, alle preferenze sessuali e così via». E che invita costantemente a cercare «dentro noi stessi e negli altri tutte le istanze di identità e vulnerabilità» capaci di rivendicare un valore aggiunto, una superiorità morale che deve essere riconosciuta come un diritto indiscusso. Questa religione “identitaria” non può, per Murray, che generare follia. Quella follia che spinge, ad esempio, a dichiarare che vi è «un’accresciuta conoscenza morale» derivante dal fatto di essere neri o donne o gay. O che, sempre sulla base di una supposta istanza di identità, concepisce l’idea di«dare farmaci ai bambini per impedire loro di entrare nella pubertà». Come tutte le fedi prive di senno, questo credo è tutt’altro che privo di pericoli, poiché non soltanto capovolge nel suo opposto, in nuovi totalitarismi, le conquiste liberali dei diritti civili, in primo luogo quelli dei gay, ma può approntare un futuro di atomizzazione, rabbia e violenza sempre maggiori in cui «al razzismo si risponderà con il razzismo, alla denigrazione basata sul genere si risponderà con la denigrazione basata sul genere». Nominato da Times e Sunday Times libro dell’anno, La pazzia delle folle ha riscosso, al suo apparire in Inghilterra, un grande successo di pubblico e di critica e generato un acceso dibattito sui media.