Glass Island, Stato di Washington. Baie, insenature, scogli, spiagge nascoste. Foreste e vegetazione a dismisura. Estati dolci e miti. E pioggia, vento e temporali per il resto del tempo. Da sette anni è l’isola di Henry. Ora ne ha sedici, va al liceo, ha degli amici e una ragazza. O meglio, aveva. Naomi gli ha detto: «Voglio che ci prendiamo una pausa». Erano sul traghetto, l’unico mezzo di comunicazione che unisce l’isola alla terraferma. Litigano, urlano, e Naomi rischia di cadere in acqua durante la traversata. Tutto comincia così. Quella sera. Il giorno seguente, su una spiaggia dell’isola, viene ritrovato il cadavere di una ragazza. È Naomi. Henry è pazzo di dolore. Come è successo? Quando è successo? Dopo il litigio non era più riuscito a contattarla. E la polizia sospetta subito di lui. Le videocamere del traghetto hanno registrato il loro litigio, l’espressione rabbiosa sul viso di Henry, la paura su quello di Naomi, la ragazza che quasi finisce nell’oceano in tempesta. Ma quello che si vede non sempre corrisponde a quello che è. I paradisi sono fatti per essere perduti.