Muovendo da un’analisi del senso della Storia e dell’ambivalenza di cui sono portatrici le azioni umane, Sartre ricerca le origini della violenza e dell’oppressione come momenti strutturali della Storia, descrivendo – nel corso di questo studio ontologico, antropologico e fenomenologico – una serie di “figure” della libertà e dell’oppressione che richiamano l’andamento della Fenomenologia dello spirito hegeliana. L’analisi, complessa e ricchissima, porta il lettore alle soglie di una “conversione morale”, il cui compito sarebbe quello di superare l’inferno delle relazioni interpersonali descritto ne L’essere e il nulla, verso una morale dell’autenticità in cui la figura della “generosità” rappresenta un nuovo, fragile paradigma di relazione umana e azione storica.