L’itinerario intellettuale di Gilles Deleuze, specialmente quello intrapreso durante il periodo di formazione, fu interrotto da quelli che in seguito egli avrà modo di chiamare “buchi”: lunghi periodi di riflessione, in cui, in maniera pressoché sonnambulica, insegnò, lesse e scrisse pubblicando poco o niente. A guardare bene ci si accorge tuttavia che i pochi saggi redatti durante gli anni cinquanta e recentemente raccolti in volume (L’isola deserta e altri scritti) sono in realtà preceduti e accompagnati da una manciata di altri scritti, inediti o dimenticati. Il presente volume – rendendo infine disponibili in italiano questi scritti, concepiti tra il 1945, momento in cui Deleuze entra alla Sorbonne e il 1957, in cui riceve, nella stessa università, un incarico di assistente in storia della filosofia – getta una nuova luce sull’intera opera di un pensatore sovente considerato come una vera e propria cometa. Ne traspaiono mille dettagli che arricchiscono il ritratto di Deleuze: la passione giovanile per Sartre, la formazione di storico della filosofia, gli studi kantiani, l’importanza sotterranea di Heidegger, la lettura precoce di Nietzsche…