Irlanda, 1832. Cacciato dalla fattoria in cui vive con la sua famiglia, il giovane Coli Coyle affronta Desmond Hamilton, il figlio del proprietario terriero. E un attimo fatale, e l'incontro si trasforma in tragedia. Il corpo senza vita di Hamilton giace ai piedi del suo cavallo, e a Coyle non resta altra scelta che fuggire. Gli sgherri del padrone, guidati da John Faller - «l'incarnazione del male razionale» -, danno inizio a una spietata caccia all'uomo. Spinto tra le terre paludose della contea di Donegal, Coyle scappa oltreoceano, in America, e trova lavoro nel cantiere di una ferrovia in Pennsylvania. Un viaggio folle, tra i morsi della fame e un'epidemia di colera; una fuga dove il paesaggio, «silenzioso e sterminato», è sempre in primo piano. "Cielo rosso al mattino" è un'esplorazione del lato spietato dell'uomo: una storia di oppressione che racchiude tutta la ferocia dell'esistenza umana.